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9 de abril de 2018

Come le persone sono ingannate dalla scienza



di Anna Hunt
16 Febbraio 2018
dal Sito Web WakingTimes
traduzione di Claudiordali







Il mondo è tremendamente cambiato dai tempi dei nostri antenati.

Oggi sviluppiamo la maggior parte delle nostre convinzioni e credi, basandoci su forze esterne, con un'esperienza di prima mano molto limitata.

Laddove i primi esseri umani facevano affidamento sull'esperienza sensoriale diretta per modellare le loro convinzioni, ora ci affidiamo al linguaggio e alla nostra capacità di discernere le menzogne dalla verità.

Tramite il linguaggio riceviamo indubbiamente una pletora di opinioni e pregiudizi, che si basano sul sistema di credenze dell'oratore. Tuttavia, siamo disposti a credere quasi a tutto, senza perdere tempo a studiare nuove idee o a cercare di sperimentarle di persona.

Qual è la ragione di questa impaziente credulità e in che modo possiamo controllarla?




L'Intrusione della Società del Cervello Credulone

Il filosofo del XVII secolo Rene Descartes, formalizzò l'idea che,
"se uno desidera conoscere la verità, allora non dovrebbe credere a nessuna affermazione finché non trova una prova che la giustifichi."
Sembrerebbe un approccio ragionevole per integrare le nuove credenze.

Molti di noi pensano di essere capaci di valutare le idee e plasmare la propria mente. Tuttavia, provate a pensarci:
Quando è stata l'ultima volta che avete effettivamente trovato il tempo di cercare nuove prove che vi aiutino a dimostrare o confutare le nuove idee?
Non sto parlando solo di un fatto che avete visto per caso su un notiziario in internet.

Sto parlando delle idee che vi arrivano da ogni parte. Da tutti i media, dai social network e dalle interazioni personali. Onestamente parlando, ci sono tantissime informazioni che ci arrivano in continuazione; chi ha il tempo di controllarle e verificarle tutte?

Inoltre, la società quante convinzioni ha incorporato nei nostri cervelli sin dalla prima infanzia? Questo è in gran parte ciò che crediamo sia un fatto, anche se non ci siamo mai presi il tempo per riflettere su queste idee.

È durante gli anni formativi della nostra vita che definiamo le associazioni e stabiliamo le convinzioni più forti sugli aspetti chiave della vita. Formiamo le nostre credenze e associazioni religiose. Stabiliamo il fondamento dei ruoli civili e delle nostre opinioni politiche.

Ancora più importante, ci adattiamo a portare avanti le idee di autorità conformità. Infine, accettiamo la visione della società su cosa significa essere umani.

Tutto questo accade senza che noi verifichiamo se una qualsiasi di queste norme e credenze sociali, corrisponda a verità.

Non solo, per la maggior parte delle persone queste credenze programmate sono la prima risorsa per controllare i fatti e valutare le nuove idee e asserzioni.




Lo Scetticismo è Molto Raro, specialmente quando Siamo Distratti

Un altro filosofo, Baruch Spinoza, ha messo in discussione l'idea di Cartesio.

Spinoza si rese conto che il cervello non elabora le idee nel modo proposto da Cartesio.

Affermò che,
"la gente crede a tutte le affermazioni che capisce, ma immediatamente "non crede" a quelle dichiarazioni che si trovano in contrasto con gli altri fatti già stabiliti".
Confermando questa teoria, una nuova ricerca ha dimostrato che i nostri cervelli sono davvero naturalmente disposti a credere a qualsiasi cosa venga detta loro.

Il ricercatore Daniel T. Gilbert con altri suoi colleghi provenienti dall'Università del Texas di Austin, ha condotto un esperimento in cui furono presentate una serie di affermazioni vere e false riguardo a un crimine, per studiare i soggetti.

I ricercatori chiesero a un primo gruppo di partecipanti di leggere le affermazioni e contemporaneamente trovare e contare la cifra 5, come appariva nel testo. All'altro gruppo è stato permesso di leggere le dichiarazioni senza interruzioni.

Successivamente, i ricercatori chiesero ai partecipanti di ricordare quali dichiarazioni erano false e quali erano vere. Ai soggetti venne anche chiesto di decidere sul periodo di carcerazione per l'autore del crimine.

Il risultato dello studio ha dimostrato che il gruppo che doveva anche contare, ha ricordato come vere un numero maggiore di false affermazioni, e non viceversa. Inoltre, all'autore del crimine ha dato un periodo più lungo di prigionia.

Per cui, Gilbert e colleghi hanno dimostrato che le persone, specialmente quando vengono interrotte, credono maggiormente che le false affermazioni siano vere.

Pertanto, questo rafforza la teoria di Spinoza, secondo cui le persone credono velocemente a un'idea. Tuttavia, le scoperte introducono l'argomento secondo cui l'interruzione ci impedisce di "non credere" alle nuove asserzioni.

Quindi, siamo davvero capaci di essere scettici come ci chiede di essere il mondo moderno?

L'implicazione di queste scoperte è che il mondo è una fonte di distrazione. È veloce, appariscente, rumoroso e travolgente. Siamo connessi alla vita delle persone che sono ben distanti da casa nostra e dalla nostra comunità, ingurgitando enormi quantità di informazioni.

Per non parlare degli incessanti tentativi commerciali di catturare la nostra attenzione e del costante richiamo del nostro smartphone.

Come possiamo aspettarci che il nostro cervello possa valutare delle nuove idee senza essere interrotto?




Occorre un Lavoro Cognitivo per Smettere di Credere

Spinoza, assieme a Gilbert e colleghi, sostengono che,
"il credere è facile, inesorabile e viene prima, mentre il dubbio è retroattivo, difficile e ha successo solo occasionalmente".
Gilbert e colleghi scrissero:
Quindi, l'accettazione può essere un atto passivo e inevitabile, mentre il rifiuto può essere un'operazione attiva che annulla l'accettazione passiva iniziale.

La predizione più elementare di questo modello dice che quando qualche evento impedisce a una persona di "annullare" la sua accettazione iniziale, la persona potrebbe continuare a credere all'asserzione, persino quando è palesemente falsa.

Ad esempio, se a una persona viene detto che le matite di piombo sono un rischio per la salute, questa dovrà immediatamente credere a tale affermazione; solo allora potrà adottare delle misure attive per smettere di crederci.

Queste misure attive richiedono un lavoro cognitivo (ossia la ricerca o la produzione di prove contrarie); se qualche evento compromette la capacità della persona di eseguire tale attività, allora la persona potrebbe continuare a credere nel pericolo delle matite di piombo, fino al momento in cui riprenderà a svolgere il lavoro cognitivo.
Pertanto, scartando buona parte della teoria di Cartesio, Gilbert e colleghi proposero che ogni evento e incontro che avviene nella nostra vita, altera il cervello.

A volte questo cambiamento è permanente, a meno che non si hanno il tempo e la capacità cognitiva di riflettere sull'incontro e di conseguenza, decidere se smettere di credere alle idee che ha introdotto.

Ecco perché la pubblicità è così efficace ...

Gli agenti di marketing introducono le idee (le cose in cui credere) riguardo ai loro prodotti del momento. In genere, siete già distratti da qualunque cosa state facendo (guidare, guardare uno spettacolo, leggere un notiziario, ecc.). Alcuni potrebbero obiettare, dicendo che gli inserzionisti introducono delle credenze nel nostro cervello senza il nostro permesso.

Lo stessa cosa vale per la politica, l'educazione pubblica, i quotidiani e i notiziari televisivi.
  • Tutte queste entità impongono dei cambiamenti nel nostro sistema di credenze, contro la nostra volontà?

  • Oppure il cervello è davvero così ingenuo e credulone?
Alcuni direbbero di sì, ma torniamo all'idea di Cartesio, ossia che si possono cercare le prove in modo da decidere di non credere a una certa affermazione.

Gilbert e colleghi scrissero:
In definitiva, le persone hanno il potenziale necessario per resistere alle false idee, ma questo potenziale può essere realizzato solo quando le persone hanno,
  1. abilità logica
  2. informazioni corrette
  3. motivazione e risorse cognitive
Quello che si sta dicendo qui è che dobbiamo avere le capacità cognitive e le informazioni vere, in modo che possano aiutarci a non credere alle false affermazioni.

Sfortunatamente, queste capacità sono principalmente in mano al nostro sistema educativo, a dei gruppi organizzati e alle sette religiose. Pertanto, la società controlla in parte la nostra capacità di distinguere il vero dal falso.

Ci viene detto di credere che le informazioni fornite dalle scuole e dalle chiese sono vere.
  • Siamo sicuri che è così?

  • Il sistema educativo insegna ai bambini come pensare, o solo a cosa pensare?



Conclusioni

Molti sono preoccupati che l'influenza della società abbia soffocato la nostra capacità di discernere il vero dal falso. Che la mente alveare abbia infettato le masse, screditando lo scetticismo delle credenze tradizionali.

Tuttavia, non dobbiamo dimenticarci del nostro potere personale.

Indipendentemente da quanto sia ingenuo il nostro cervello, noi manteniamo pur sempre il potere sui nostri pensieri. Questo controllo deriva dalla nostra volontà (motivazione) di riflettere e contemplare le idee.

Le nostre risorse cognitive non sono vincolate dalla media scolastica o dal quoziente intellettivo. Possiamo impiegare queste capacità attraverso l'autoeducazione e un razionale scambio di idee con gli altri.
Solitudine, meditazione, riflessione, affiancamento, esperienze dirette: tutto questo è alla nostra portata.
Abbiamo accesso a una riserva infinita di conoscenza. Tutto ciò che dobbiamo fare è decidere ...

Vogliamo mandar giù solo quello che ci fa ingoiare la società attraverso i suoi canali, o siamo disposti a cercarci la verità per conto nostro?

How people are deceived by science






by Anna Hunt
February 16, 2018
from WakingTimes Website



The world has changed tremendously from the time of our ancestors.

Today, we develop most of our beliefs based on external forces, with very little first-hand experience. Where the early humans relied on direct sensory experience to shape their beliefs, we now rely on language and our own ability to discern falsehoods from truth.

With language, we undoubtedly receive a plethora of opinions and bias based on the orator's own belief system. Yet, we are willing to believe much, without taking the time to investigate new ideas or seeking to experience them first-hand.

What is the reason for this eager credulity and can we control it?

 

Society's Intrusion of the Gullible Brain

The 17th century philosopher Rene Descartesformalized the idea that,
"if one wishes to know the truth, then one should not believe an assertion until one finds evidence to justify doing so."
This sounds like a reasonable approach to integrating new beliefs.

Most of us think ourselves capable of evaluating ideas and making up our own mind. Yet, think about it:
When was the last time that you actually took the time to seek out new evidence to help you prove or disprove new ideas?
I'm not just talking about some random fact you saw on a news website.

I'm talking about ideas that you receive from everywhere. All of your media outlets, social networks and personal interactions. Truthfully, there's so much information coming at us all the time, who has time to fact check and research all of it?

Furthermore, how many beliefs has society embedded into our brains from early childhood? That is mostly what we believe as fact, even though we never really took the time to reflect on those ideas.

It is during the formative years of our lives that we establish associations and strong beliefs about key aspects of life. We form our religious beliefs and associations. We establish a foundation of our political views and civil roles.

Even more importantly, we adapt to perpetuated ideas of authority and conformity. Finally, we buy into society's view of what it means to be a human.

All of this happens without any first-hand investigation if any of these societal norms and beliefs are truth.

Yet, for most, these programmed beliefs are the first resource for fact-checking and assessing new ideas and assertions.




Skepticism is Quite Rare, especially when We're Distracted
Another philosopher, Benedict Spinoza questioned Descartes' idea.

Spinoza realized that the brain does not process ideas the way that Descartes proposed.

He suggested that,
"people believe every assertion they understand but quickly 'unbelieve' those assertions that are found to be at odds with other established facts."
Confirming this theory, new research has shown that our brains are actually naturally willing to believe whatever we feed them.

Researchers Daniel T. Gilbert et al. from The University of Texas at Austin conducted an experiment where they presented a set of true and false statements about a crime to study subjects.

The researchers asked one group of participants to read the statements and concurrently find and count the digit 5 as it appeared in the text. The other group was allowed to read the statements uninterrupted.

Afterwards, the researchers asked the participants to recollect which statements were false, and which were true. They also requested that the subjects decide on the jail time for the perpetrator of the crime.

The study outcome showed that the group that was also counting recalled more false assertions as true, but not the other way around. They also gave the fictitious perpetrator more jail time.

Thus, Gilbert et al. showed that people are more likely to believe that false assertions are true, especially when they are interrupted.

Therefore, this reinforces Spinoza's theory that people are quick to believe an idea. Yet, the findings introduce the argument that interruption prevents us from "unbelieving" new assertions.

Thus, are we really capable of the skepticism that the modern world requires?

The implication of these findings is that the world is distracting. It is fast-moving, flashy, loud and over-whelming. We are connected to people's lives well outside of our home and community, ingesting massive amount of information.

Never mind the incessant attempts of advertisers to snag your attention and constant beckoning of your smartphone.

How can we expect our brain to take an uninterrupted assessment of new ideas?




It Takes Cognitive Work to Disbelieve
Spinoza and Gilbert et al. suggest that,
"belief is first, easy, and inexorable and that doubt is retroactive, difficult, and only occasionally successful."
Gilbert et al write:
Acceptance, then, may be a passive and inevitable act, whereas rejection may be an active operation that undoes the initial passive acceptance.

The most basic prediction of this model is that when some event prevents a person from "undoing" his or her initial acceptance, then he or she should continue to believe the assertion, even when it is patently false.

For example, if a person is told that lead pencils are a health hazard, he or she must immediately believe that assertion and only then may take active measures to unbelieve it.

These active measures require cognitive work (i.e., the search for or generation of contravening evidence), and if some event impairs the person's ability to perform such work, then the person should continue to believe in the danger of lead pencils until such time as the cognitive work can be done.
Therefore, much removed from Descartes theory, Gilbert et al. propose that each event and encounter in your life alters your brain.

At times, this change is permanent, unless you have the time and cognitive ability to reflect on the encounter and, then, decide if you want to disbelieve the ideas it introduced.

This is why advertising is so effective...

Marketers introduce ideas (beliefs) about their products in passing. Typically, you're already distracted with whatever it is that you're doing (driving, watching a show, reading a news piece, etc). Some might argue that advertisers are creating beliefs in your brain without your permission.

The same can be applied to politics, public schools, and news media.
  • Are all of these entities imposing changes in your belief system against your will?

  • Is the brain really that gullible?
Some would say yes, but let's go back to Descartes' idea that one can seek out evidence so s/he can decide to disbelieve an assertion.

Gilbert et al write:
People, then, do have the potential for resisting false ideas, but this potential can only be realized when the person has,
  1. logical ability
  2. correct information
  3. motivation and cognitive resources
What I'm getting at here is that we must have the cognitive ability, as well as true information, to help us disbelieve false assertions.

Unfortunately, these skills are mostly the function of our education system, as well as organized groups and religious sects. Therefore, society partially controls our ability to distinguish truth from falsehoods.

We are told to believe that the information fed to us in schools and churches is truth.
  • But how do we know for sure?

  • And is the system of education teaching children how to think, or just what to think?



Final Thoughts
Many are concerned that society's influence has stifled our ability discern falsehoods. That the hive-mind has infected the masses, disparaging skepticism of mainstream beliefs.

Yet, we must not forget our own personal power.

Regardless of how gullible the brain really is, we hold the power over our thoughts. This control stems from our willingness (motivation) to reflect on and contemplate ideas.

Our cognitive resources are not bound by our GPA or IQ score.

We can expend these abilities through self-education and the rational exchange of ideas with others.
Solitude, meditation, reflection, mentorships, first-hand experience - this is all within our reach.
We have access to an endless pool of knowledge. All we need to do is decide...

Do we want to ingest only what mainstream society throws at us, or are we willing to seek out our own truth?

Cómo las personas son engañadas por la ciencia




por Anna Hunt16 Febrero 2018
del Sitio Web WakingTimes







El mundo ha cambiado enormemente desde el tiempo de nuestros antepasados.

Hoy, desarrollamos la mayoría de nuestras creencias basadas en fuerzas externas, con muy poca experiencia de primera mano. 

Donde los primeros humanos confiaron en la experiencia sensorial directa para moldear sus creencias, ahora confiamos en el lenguaje y nuestra propia habilidad para discernir las falsedades de la verdad.
 
Con el lenguaje, indudablemente recibimos una plétora de opiniones y prejuicios basados en el sistema de creencias del orador. Sin embargo, estamos dispuestos a creer mucho, sin tomar el tiempo para investigar nuevas ideas o tratar de experimentarlas de primera mano.

¿Cuál es el motivo de esta ansiosa credulidad?¿Podríamos controlarla?


 

Intrusión de la sociedad del Cerebro Crédulo

El filósofo del siglo 17, 
René Descartes, formaliza la idea de que,
"si uno quiere saber la verdad, entonces uno no debe creer una afirmación hasta que encuentre evidencia para justificar hacerlo".
Esto suena como un enfoque razonable para integrar nuevas creencias.

La mayoría de nosotros cree que somos capaces de evaluar ideas y tomar una decisión. Sin embargo, piénselo:
¿Cuándo fue la última vez que se tomó el tiempo para buscar nuevas pruebas que lo ayuden a probar o refutar nuevas ideas?
No estoy hablando de un hecho aleatorio que viste en un sitio Web de noticias.

Estoy hablando de ideas que recibes de todas partes. Todos sus medios de comunicación, redes sociales e interacciones personales. A decir verdad, hay mucha información que nos llega todo el tiempo, ¿quién tiene tiempo para comprobar los hechos e investigar todo eso?

Además, ¿cuántas creencias ha incorporado la sociedad en 
nuestros cerebros desde la primera infancia? Eso es principalmente en lo que creemos como hechos, aunque nunca nos tomamos el tiempo para reflexionar sobre esas ideas. 

Es durante los años formativos de nuestras vidas que establecemos asociaciones y creencias fuertes sobre aspectos clave de la vida. Formamos nuestras creencias y asociaciones religiosas. Establecemos una base de nuestros puntos de vista políticos y roles civiles. 

Aún más importante, nos adaptamos a ideas perpetuadas de autoridad y conformidad. Finalmente, compramos en la visión de la sociedad lo que significa ser humano.

Todo esto sucede sin ninguna investigación de primera mano, si es que alguna de estas normas y creencias sociales fuesen verdad.

Sin embargo, para la mayoría, estas creencias programadas son el primer recurso para verificar los hechos y evaluar nuevas ideas y afirmaciones.




El escepticismo es bastante raro, especialmente cuando estamos distraídos.
Otro filósofo, 
Benedict Spinoza, cuestionó la idea de Descartes.

Spinoza se dio cuenta que el cerebro no procesa ideas de la manera en la que Descartes lo propuso.

Él sugirió que,
"la gente cree cada afirmación que entienden, pero que rápidamente 'no creen' aquellas afirmaciones que se encuentran en desacuerdo con otros hechos establecidos".
Confirmando esta teoría, una nueva investigación ha demostrado que nuestros cerebros están naturalmente dispuestos a creer lo que sea que los alimentemos.

Los investigadores Daniel T. Gilbert et al. de la Universidad de Texas en Austin llevó a cabo un experimento en el que presentaron un conjunto de afirmaciones verdaderas y falsas sobre un delito para estudiar temas.

Los investigadores pidieron a un grupo de participantes que leyeran las declaraciones y al mismo tiempo encontrasen y ontasen el dígito 5 tal como aparece en el texto. Al otro grupo se le permitió leer las declaraciones sin interrupciones.

Luego, los investigadores pidieron a los participantes que recogieran qué afirmaciones eran falsas y cuáles eran ciertas. También solicitaron que los sujetos decidieran sobre el tiempo de la cárcel para el perpetrador del crimen.

El resultado del estudio mostró que el grupo que también estaba contando recordó más afirmaciones falsas como verdaderas, pero no al revés. También le dieron al perpetrador ficticio más tiempo en la cárcel.

Por lo tanto, Gilbert et al. mostró que las personas son más propensas a creer que las afirmaciones falsas son ciertas, especialmente cuando ellos son interrumpidos.

Por lo tanto, esto refuerza la teoría de Spinoza de que la gente cree rápidamente en una idea. Sin embargo, los hallazgos introducen el argumento de que la interrupción nos impide "descreer" nuevas afirmaciones.

Por lo tanto, ¿somos realmente capaces del escepticismo que requiere el mundo moderno?

La implicación de estos hallazgos es que el mundo es una distracción. Es rápido, llamativo, ruidoso y abrumador. Estamos conectados a la vida de las personas bien fuera de nuestro hogar y comunidad, ingiriendo una gran cantidad de información.

No importa los intentos incesantes de los anunciantes de captar su atención y hacer señas constantes de su teléfono inteligente.

¿Cómo podemos esperar que nuestro cerebro realice una evaluación ininterrumpida de nuevas ideas?


 

Se necesita trabajo cognitivo para no creer 
Spinoza y Gilbert sugieren que,
"que la creencia es primero, fácil e inexorable y que la duda es retroactiva, difícil y solo ocasionalmente exitosa".
Gilbert y otros escriben:
La aceptación, entonces, puede ser un acto pasivo e inevitable, mientras que el rechazo puede ser una operación activa que deshace la aceptación pasiva inicial.

La predicción más básica de este modelo es que cuando algún evento impide a una persona "deshacer" su aceptación inicial, entonces él o ella debe continuar creyendo en la afirmación, incluso cuando es evidentemente falsa.

Por ejemplo, si a una persona se le dice que los lápices de plomo son un peligro para la salud, él o ella debe creer inmediatamente esa afirmación y solo entonces puede tomar medidas activas para no creerlo.

Estas medidas activas requieren trabajo cognitivo (es decir, la búsqueda o generación de evidencia contra-evidente), y si algún evento afecta la capacidad de la persona para realizar dicho trabajo, entonces la persona debe continuar creyendo en el peligro de los lápices de plomo hasta el momento en el que pueda hacer trabajo cognitivo.
Por lo tanto, muy alejado de la teoría de Descartes, Gilbert y otros proponen que cada evento y encuentro en tu vida altera tu cerebro.

A veces, este cambio es permanente, a menos que tenga el tiempo y la capacidad cognitiva para reflexionar sobre el encuentro y, luego, decidir si desea descreer de las ideas que introdujo.

Es por eso que la 
publicidad es tan efectiva ...

Los mercadólogos introducen ideas (creencias) sobre sus productos al presentarlos. Por lo general, ya estás distraído con lo que sea que estés haciendo (conduciendo, viendo un programa, leyendo un artículo de noticias, etc.). Algunos podrían argumentar que los anunciantes están creando creencias en tu cerebro sin su permiso.

Lo mismo se puede aplicar a la política, las escuelas públicas y los medios de comunicación.
  • ¿Están todas estas entidades imponiendo cambios en su sistema de creencias en contra de tu voluntad?

  • ¿Es el cerebro realmente tan crédulo?
Algunos dirían que sí, pero volvamos a la idea de Descartes de que uno puede buscar evidencia para poder decidir no creer una afirmación.

Gilbert y otros escriben:
Las personas, entonces, tienen el potencial para resistir ideas falsas, pero este potencial solo puede realizarse cuando la persona tiene,
  1. habilidad lógica
  2. Información correcta
  3. motivación y recursos cognitivos
Lo que quiero decir aquí es que debemos tener la capacidad cognitiva, así como la información verdadera, para ayudarnos a no creer en afirmaciones falsas.

Desafortunadamente, estas habilidades son principalmente la función de nuestro sistema educativo, así como también la de grupos organizados y sectas religiosas. Por lo tanto, la sociedad controla parcialmente nuestra capacidad de distinguir la verdad de las falsedades.

Se nos dice que creamos que la información que se nos brinda en las escuelas y las iglesias es verdad.
  • Pero, ¿cómo sabemos con certeza?

  • ¿Y el sistema de educación les está enseñando a los niños cómo pensar o simplemente qué pensar?



Pensamientos finales
Muchos están preocupados de que la influencia de la sociedad haya sofocado nuestra capacidad de discernir falsedades. Que la mente colmena ha infectado a las masas, menospreciando el escepticismo de las creencias de la corriente principal.

Sin embargo, no debemos olvidar nuestro propio poder personal.

Independientemente de cuán crédulo sea realmente el cerebro, tenemos el poder sobre nuestros pensamientos. Este control proviene de nuestra voluntad (motivación) para reflexionar y contemplar ideas.

Nuestros recursos cognitivos no están limitados por nuestra puntuación GPA o IQ. 

Podemos utilizar estas habilidades a través de la autoeducación y el intercambio racional de ideas con otros.
Soledad, meditación, reflexión, mentores, experiencia de primera mano: todo esto está a nuestro alcance.
Tenemos acceso a un conjunto infinito de conocimientos. Todo lo que tenemos que hacer es decidir ...

¿Queremos ingerir solo lo que la sociedad convencional nos arroja, o estamos dispuestos a buscar nuestra propia verdad?

Acuerdos de almas


Marzo 2018
del Sitio Web ArmoniaDelAlma







Dicen que antes de nacer, cuando cada Ser decidió venir a la Tierra a vivir la experiencia 3D (la tercera dimensión en este planeta Terra), hubo un acuerdo de almas.

Primero cada alma seleccionó minuciosamente las experiencias que deseaba vivir en esta encarnación. Algunos eligieron aprender a través del desapego, otros de la soledad. Los más decidieron aprender de la relación de pareja.

Algunos se atrevieron a experimentar la riqueza material… y así… como si eligieran las materias para matricularse en la Universidad, todos decidieron sus misiones.

Y hubo una gran reunión de entre ellas para pactar como se interrelacionarían estas almas… Como cuando se reparten los roles en una obra teatral, cada cual recibió su papel el la obra de su vida… y Nacieron…

Algunas de estas almas se encontraron desde su nacimiento y son hermanos.

Otros les tocó ser compañeros del colegio para llegar a ser amigos en la adultez… otros no se encontraron hasta cuando mayores, pactaron conocerse en una fiesta y enamorarse…

Y hubo quienes tendrían roles mínimos en la vida del otro.

Serían el médico que lo revisó cuando estuvo internado por apendicitis… otro sería quien le rompería la nariz en la discoteca porque le robaría la novia… o el taxista que lo llevaría al aeropuerto aquel día en que le avisaron que su madre se moría…

Nada, absolutamente nada es casual en la vida de ninguno.

Hay 'libre albedrío'. Nos hemos repartido los papeles, pero no hay guión. Cada uno crea sus propios diálogos y acciones… y asume la responsabilidad.

Así que ponte a pensar
  • ¿Porqué tienes a ese jefe tan exigente y perfeccionista?

  • ¿Será que acordaron que él sacaría lo mejor de ti y te puliría cual diamante?

  • ¿O será que tienes que aprender la tolerancia?

  • ¿Y si lo que debes hacer es renunciar?
Difícil saber lo que viniste a vivenciar con cada persona… pero el alma lo sabe… y el alma solo sabe comunicarnos mensajes que llamamos intuición.

Y por qué no logras tener una pareja fiel?

Comprendes ahora que esa persona que está allí como un Pepito(a) Grillo(a) es porque quizás tú se lo pediste, le rogaste que fuera la voz de tu conciencia… y tú misma(o) le suplicaste:
No importa que te odie, pero no me dejes realizar algunas acciones que me dejarán pegada a esta encarnación…



Y entiendes porque te bastó con ver a esa persona para que sintieras retorcijones en la panza… tu alma te estaba avisando todo el dolor que te causaría…

No recordamos. No sabemos que nos une a todo el elenco que nos ayuda a representar la obra de nuestras vidas, pero hay en acuerdo tácito entre todos de permanecer juntos para ayudarse mutuamente a crecer… evolucionar…

Entre todos formamos un verdadero equipo sanador porque nos ocupamos tanto de nuestro propio desarrollo como del de los demás. Pero también podemos cerrar abruptamente la relación con algunos por problemas meramente terrenales.

Ya lo dije:
Tenemos 'libre albedrío'...
Todo este camino iniciado en nuestra primera encarnación hace millones de siglos atrás tiene como objetivo la iluminación




Cada encarnación agregamos gotas de luz anuestra conciencia y así evolucionamos. Avanzamos despacio en términos terrenales, pero vamos a la velocidad de la luz en términos estelares…

Así que no podemos mirar ninguna relación y juzgarla de triunfo o fracaso…

Estamos aprendiendo, y el solo hecho de poder interactuar con otros, de conocerle, descubrir sus diferencias… llegar hasta lo profundo de su alma vuelve cualquier relación un éxito…

Así que no te enrosques con ese jefe maltratador, con esa pareja infiel, con esa amiga(o) envidiosa(o), con ese profesor abusivo, con la vecina quejosa, el almacenero gruñón, ese(a) pretendiente(a) meloso(a), esa hija(o) rebelde…

Solo mírales directamente al alma y diles:
"Gracias por respetar el trato".

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