di Paul Anthony Taylor
16 Febbraio 2018
traduzione di Nicoletta Marino
Una nuova analisi scientifica (The Winding Path Towards an Inverse Relationship Between Sun Exposure and All-cause Mortality) prende in esame la crescente evidenza di una relazione inversa tra i livelli di esposizione al sole e la mortalità per ogni causa.Pubblicata nella Rivista Internazionale di Ricerca Trattamento del Cancro (IJCRT), il documento afferma che le donne con l'abitudine attiva di esposizione al sole hanno una speranza di vita di 1 o 2 anni più lunga.Visto che queste scoperte sono chiaramente contrarie ai consigli che attualmente le autorità sanitarie governative promuovono, l'analisi conclude che l'introduzione di raccomandazioni sensate dell'esposizione al sole potrebbe migliorare la salute pubblica.
Come descritto nel documento, l'esposizione al sole è stata tradizionalmente il principale contributore dei livelli di vitamina D negli esseri umani.
Quando la luce del sole arriva sulla pelle, la vitamina D è prodotta nel corpo in modo naturale.
Eppure per quarant'anni, per proteggere dalla radiazione ultravioletta (UV), un noto fattore di rischio di cancro della pelle, le autorità per la salute del governo di tutto il mondo si sono fortemente raccomandate di evitare l'esposizione al sole.
Per proteggere la pelle quando sta esposta la sole, le autorità in genere raccomandano l'uso di un protettore solare con fattore alto. Eppure, questo può annullare la capacità del corpo di produrre vitamina D.
Però, è plausibile che evitare il sole e usare eccessivi bloccanti solari insieme, siano stati responsabili di un aumento drammatico del numero di persone con livelli deficitari o insufficienti di vitamina D.
In effetti, una analisi medica (Vitamin D Deficiency, its Role in Health and Disease and Current Supplementation Recommendations) pubblicata nel 2017 dal Journal of the American Osteopathic Association ha preso in esame questa possibilità e richiamò l'attenzione sul fatto sorprendente che circa una miliardo di persone in tutto il mondo hanno livelli inadeguati di questo nutriente essenziale.
Sole e vitamina D - Ne riceviamo abbastanza?
L'analisi di IJCRT indica che i nuovi dati che emergono, hanno dimostrato che una minima esposizione ai raggi UV e bassi livelli di vitamina D, dimostrano un tasso di mortalità più grande di quello del cancro della pelle.
In effetti esporsi al sole poco in regioni a bassa intensità solare ha dimostrato che costituisce un fattore di rischio di morte più grande di quello del tabagismo.
Quindi, in modo significativo, la ricerca adesso dimostra che la deficienza di vitamina D (Vitamin D and ChronicDiseases) è in stretta relazione con malattie croniche come:
disturbi metabolici ossei tumori malattie cardiovascolari diabete disturbi neuropschiatrici disturbi autoimmuni
Eppure in forte contrasto con la pubblicità dei pericoli del tabagismo, le autorità sanitarie nazionali hanno deciso di non fare niente per queste scoperte.
Si presta maggiore attenzione alla revisione IJCRT sulla pre - eclampsia, una condizione che si manifesta durante la gravidanza, caratterizzata dalla pressione sanguigna alta, proteine nell'orina e a volte gonfiore ai piedi, gambe e mani, e alla eclampsia dove si hanno anche convulsioni, come una causa importante della mortalità materna in tutto il mondo.
Osservando che la eclampsia prevale durante l'inverno, l'autore dell'articolo suggerisce che questo può essere dovuto alla mancanza di esposizione al sole e afferma che la deficienza di vitamina D alla fine della gravidanza è in relazione con l'aumento del rischio di eclampsia.
Visto il prevalere mondiale di deficienza di vitamina D, lo studio consiglia che i supplementi di vitamina D siano raccomandati durante la gravidanza.
Deficenza di Vitamina D - Un grave problema della Salute Mondiale
Per chiunque dubiti che la deficenza di 'vitamina D' è un problema serio per la salute globale, consideri il fatto che anche in Australia, un paese dove la gente ha l'abitudine di godere di uno stile di vita all'aria aperta con abbondante luce solare, si sono raggiunti livelli da crisi.
Si crede che fino al 70% degli Australiani ha livelli deficitari o insufficienti di questa sostanza nutriente.
Si crede che i tre quarti degli adolescenti e degli adulti degli USA mancano di vitamina D, mentre i due terzi dei Canadesi hanno livelli inferiori a quelli che la ricerca ha associato ad un rischio ridotto di malattia cronica.
Una simile situazione è sorta in Europa, dove si sa che i livelli di vitamina D sono bassi tali da raggiungere il 70% della popolazione.
E' stato dimostrato che le donne araba in gravidanza hanno una "incidenza straordinariamente alta" di deficienza di vitamina D, e anche in India aumenta l'epidemia di questa malattia.
Ovviamente il mondo ignora il pericolo di questo problema della salute dilagante…