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22 de noviembre de 2015

Terrorismo, psicosi a Roma e Milano Falsi allarmi bomba e «volti sospetti»

Corriere della Sera  


Ennesima giornata di falsi allarmi e paura nella Capitale ma anche a Milano dove i centralini delle forze dell’ordine sono sotto stress per il numero di chiamate che quotidianamente ricevono per la psicosi attentati che si è scatenata, anche in Italia, dopo i tragici attentati di Parigi e dopo l’allarme lanciato dall’Fbi su San Pietro a Roma e Duomo e Scala a Milano. Domenica mattina nella Capitale, alcune persone hanno segnalato la presenza di uno zaino a villa Borghese e sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia Roma Centro e gli artificieri. Lo zaino è stato fatto brillare con una minima carica. All’interno sono stati trovati solo effetti personali. Allarme anche durante Lazio-Palermo alla stadio Olimpico dove un papà ha lasciato uno zaino sugli spalti della tribuna Monte Mario per accompagnare la figlia in bagno e scatenando, così, il panico.

All’Olimpico lo zaino incustodito
Momenti di paura in tribuna Monte Mario durante la partita Lazio-Palermo per la segnalazione di uno zaino abbandonato sugli spalti. Uno degli spettatori ha avvertito la polizia, che è però riuscita a risalire in pochi minuti al proprietario. Era il papà di una bambina che aveva accompagnato la figlia in bagno lasciando lo zainetto come segnaposto.


Metro bloccata per una telefonata anonima
Servizio interrotto per circa mezz’ora a Roma sulla linea A della metropolitana nel tratto da Termini verso Ottaviano per un intervento delle forze dell’ordine a causa di un falso allarme bomba. L’Atac su twitter ha poi comunicato il ripristino del servizio e la presenza del servizio bus sostitutivi sulla tratta interrotta. A quanto si è appreso dalla questura di Roma, a originare l’allarme, rivelatosi poi falso, relativo alla stazione Lepanto, è stata una telefonata anonima che ha fatto scattare i controlli delle forze dell’ordine con l’invio sul posto di artificieri e unità cinofile.


Anche Milano soffre di psicosi
Psicosi anche aMilano che dopo essere stata segnalata dal dossier dell’Fbi come possibile target dei terroristi assieme a San Pietro, nella Capitale, ha vissuto una domenica tra paura e sospetto. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, le cui centrali operative sono state letteralmente bersagliate da telefonate, solo sabato sono stati una ventina gli interventi di controllo - tutti terminati con esito negativo - effettuati da polizia e carabinieri. Alle 19.30 è scattato un allarme bomba al cinema Odeon, vicino a piazza del Duomo: le sale sono state parzialmente evacuate e i controlli hanno dato esito negativo. Mentre le telefonate di «sospetti» e «stranezze» varie che non hanno dato luogo all’invio di una pattuglia sarebbero molte di più. Zaini abbandonati, volti sospetti e auto segnalate. È lungo l’elenco di chiamate al 112.


La chiesa in Prati
La polizia è intervenuta domenica intorno alle 9.30 nella Chiesa del Cristo Re, nel centrale quartiere Prati a Roma, dopo la segnalazione della presenza di una bomba all’interno della basilica. I controlli, svolti anche dagli artificieri e con l’ausilio di cani poliziotto, non hanno trovato alcun ordigno. Famiglie, anziani e bambini presenti nella chiesa in viale Mazzini, a due passi dalla sede della Rai, hanno vissuto momenti di panico. La messa è slittata di mezz’ora, una volta conclusi i controlli.


Paura in Ciociaria
Nuovo falso allarme bomba sempre domenica mattina, ma questo in Ciociaria. Dopo quello avvenuto nei giorni scorsi all’autogrill di Anagni sulla Roma-Napoli. È successo nella chiesa di San Giovanni durante la messa. A creare apprensione, in questi giorni di grande allerta terrorismo, è stato un trolley davanti alla chiesa. Le verifiche dei carabinieri hanno appurato che il trolley, lasciato lì da un fedele che era in chiesa, conteneva solo biancheria. L’allarme è così rientrato dopo pochi minuti. Intanto, dopo gli attentati in Francia e in vista del Giubileo straordinario, all’abbazia di Montecassino, uno degli obiettivi sensibili più importanti in provincia di Frosinone, sono scattati controlli più intensi, tutti i giorni, di polizia, carabinieri e agenti della Forestale.


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